当前位置:首页 >> Alfredo Simonetto、Orchestra Sinfonica Di Milano della Rai、Franco Corelli、Coro della RAI di Milano、Mafalda Micheluzzi >> Pagliacci, Act I - "No, Pagliaccio non son" (Canio, Nedda, Chorus) 歌词
LRC歌词
作词 : LEONCAVALLO
作曲 : Ruggero Leoncavallo
CANIO: No, Pagliaccio non son;
Se il viso è pallido
È di vergogna e smania di vendetta!
L’uom riprende i suoi dritti,
E il cor che sanguina vuol sangue
A lavar l’onta, o maledetta!
No, Pagliaccio non son!
Son quei che stolido
Ti raccolse orfanella in su la via
Quasi morta di fame,
E un nome offriati
Ed un amor ch’era febbre e follia!
DONNE: Comare, mi fa piangere!
Par vera questa scena!
UOMINI: Zitte laggiù!
Che diamine!
SILVIO: Io mi ritengo appena!
CANIO: Sperai, tanto il delirio
Accecato m’aveva,
Se non amor, pietà, mercè!
Ed ogni sacrifizio
Al cor, lieto, imponeva,
E fidente credeva
Più che in Dio stesso, in te!
Ma il vizio alberga sol
Nell’alma tua negletta:
Tu viscere non hai,
Sol legge è ‘l senso a te;
Va, non merti il mio duol,
O meretrice abbietta,
Vo’ nello sprezzo mio
Schiacciarti sotto i piè!
LA FOLLA: Bravo!
NEDDA: Ebben, se mi giudichi
Di te indegna, mi scaccia in questo istante.
CANIO: Ah, ah! Di meglio chiedere
Non dêi che correr tosto al caro amante.
Sei furba! No, per Dio, tu resterai
E ‘l nome del tuo ganzo mi dirai.
作曲 : Ruggero Leoncavallo
CANIO: No, Pagliaccio non son;
Se il viso è pallido
È di vergogna e smania di vendetta!
L’uom riprende i suoi dritti,
E il cor che sanguina vuol sangue
A lavar l’onta, o maledetta!
No, Pagliaccio non son!
Son quei che stolido
Ti raccolse orfanella in su la via
Quasi morta di fame,
E un nome offriati
Ed un amor ch’era febbre e follia!
DONNE: Comare, mi fa piangere!
Par vera questa scena!
UOMINI: Zitte laggiù!
Che diamine!
SILVIO: Io mi ritengo appena!
CANIO: Sperai, tanto il delirio
Accecato m’aveva,
Se non amor, pietà, mercè!
Ed ogni sacrifizio
Al cor, lieto, imponeva,
E fidente credeva
Più che in Dio stesso, in te!
Ma il vizio alberga sol
Nell’alma tua negletta:
Tu viscere non hai,
Sol legge è ‘l senso a te;
Va, non merti il mio duol,
O meretrice abbietta,
Vo’ nello sprezzo mio
Schiacciarti sotto i piè!
LA FOLLA: Bravo!
NEDDA: Ebben, se mi giudichi
Di te indegna, mi scaccia in questo istante.
CANIO: Ah, ah! Di meglio chiedere
Non dêi che correr tosto al caro amante.
Sei furba! No, per Dio, tu resterai
E ‘l nome del tuo ganzo mi dirai.
文本歌词
作词 : LEONCAVALLO作曲 : Ruggero LeoncavalloCANIO: No, Pagliaccio non son;Se il viso è pallidoÈ di vergogna e smania di vendetta!L’uom riprende i suoi dritti,E il cor che sanguina vuol sangueA lavar l’onta, o maledetta!No, Pagliaccio non son!Son quei che stolidoTi raccolse orfanella in su la viaQuasi morta di fame,E un nome offriatiEd un amor ch’era febbre e follia!DONNE: Comare, mi fa piangere!Par vera questa scena!UOMINI: Zitte laggiù!Che diamine!SILVIO: Io mi ritengo appena!CANIO: Sperai, tanto il delirioAccecato m’aveva,Se non amor, pietà, mercè!Ed ogni sacrifizioAl cor, lieto, imponeva,E fidente credevaPiù che in Dio stesso, in te!Ma il vizio alberga solNell’alma tua negletta:Tu viscere non hai,Sol legge è ‘l senso a te;Va, non merti il mio duol,O meretrice abbietta,Vo’ nello sprezzo mioSchiacciarti sotto i piè!LA FOLLA: Bravo!NEDDA: Ebben, se mi giudichiDi te indegna, mi scaccia in questo istante.CANIO: Ah, ah! Di meglio chiedereNon dêi che correr tosto al caro amante.Sei furba! No, per Dio, tu resteraiE ‘l nome del tuo ganzo mi dirai.